Costo del finanziamento, tasso di interesse

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A ciascuna classe di rating assegnata al richiedente del finanziamento a seguito della valutazione della banca, corrisponde una diversa probabilità di default (PD)che rappresenta la probabilità che un’impresa si renda inadempiente e non riesca a rispettare le scadenze per il rimborso del finanziamento.

La Probabilità di Default, indicata con un numero compreso fra 0 e 1, viene associata al cliente in automatico in base al rating attribuito al cliente: la PD cresce con il peggiorare del rating.

Chiaramente più alta è la probabilità di default, maggiore è il rischio assunto dalla banca e maggiore potrà essere il costo del finanziamento ovvero il tasso richiesto al cliente.

Il costo del finanziamento è oltretutto gravato dalla percentuale di perdita nel caso di insolvenza (LGD). Questo misura il possibile ammontare del finanziamento che la banca sarà in grado di recuperare quando saranno terminate le procedure di contenzioso verso i clienti insolventi; dall’esposizione all’insolvenza (EAD), che quantifica il probabile ammontare del prestito utilizzato dal cliente nel corso della sua insolvenza; dalla perdita del valore economico del prestito erogato (maturity), che quantifica  il rischio che la qualità del prestito vada degradandosi col passare del tempo.

Tutti questi elementi hanno influenza sul costo del finanziamento ovvero sul tasso di interesse applicato al finanziamento.  In base a questi coefficienti la banca calcola l’ammontare del capitale di riserva, ovvero il capitale che può necessitare per far fronte ai rischi di insolvenza, sulla base del quale sarà calcolato il costo che il prestito comporta per la banca.

Una volta calcolato il costo la banca sommerà a questo valore il suo margine di guadagno e stabilirà cosi il tasso di interesse del finanziamento.

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